L’itinerario d’architettura della città di Milano: quali posti visitare per apprezzare la storia della città.
Intorno all’anno 590 a.C., una tribù celtica fondò nella Pianura Padana un piccolo villaggio nominato Medhelan. La cittadina fu successivamente conquistata dai romani e divenne dapprima signoria e in seguito ducato. Oggi, Milano è uno dei più grandi poli lavorativi ed economici d’Italia e del mondo e vanta una grande storia sociale e culturale.
Quali luoghi è fondamentale visitare per assaporare al meglio il connubio tra le tecnologie innovative di una città all’avanguardia e la storia che la accompagna? In questo itineraria d’architettura scopriremo tre simboli della metropoli e daremo una sbirciatina alla vita dei suoi abitanti.
Il cuore pulsante della città non poteva che scaturire da piazza del Duomo sulla quale si affaccia la maestosa Basilica Metropolitana. Nel 1386, in piena fioritura dello stile gotico, la chiesa del Duomo fu fondata là dove si trovavano i resti delle antiche basiliche di Santa Maria Maggiore e Santa Tecla (i cui resti sono ancora visibili nell’Area Archeologica). Dietro comando del signore di Milano, Gian Galeazzo Visconti, un anno dopo, nel 1397, fu fondata la Fabbrica del Duomo che aveva lo scopo di far proseguire i lavori per la costruzione della Cattedrale. La tradizione vuole che questo monumento non stia mai fermo, sempre alla ricerca di qualche modifica, e mai terminato, a vegliare su piazza del Duomo. La Cattedrale, infatti, è stata in fase di costruzione – più o meno ampia – per più di sei secoli e racchiude diversi e opposti stili architettonici che hanno attraversato centinaia di anni. Dal 1765, l’architetto Francesco Croce completò la facciata e la guglia maggiore sulla quale fu innalzata, qualche anno dopo, la rinomata Madunina di rame dorato, simbolo della città. Osservando la facciata della Cattedrale non si può fare a meno di notare la discordanza di stili; il Duomo non segue un preciso “movimento artistico”, ma racchiude un’unità gotica e mastodontica capace ancora oggi di stupire chi l’osserva. Il Duomo presenta una pianta a croce latina, con piedicroce a cinque navate e transetto a tre, con un profondo presbiterio circondato da deambulatorio con abside poligonale. Lo slancio verticale è imponente, ma comunque bilanciato dalla ampiezza dell’intera struttura. Spettacolari le famose statue di gargolle impiegate fin dai tempi del Medioevo per scacciare i demoni e gli spiriti maligni dalla chiesa. Si narra ancora la storia di un fantasma, Carlina, che si aggira per la Cattedrale, dopo essere caduta nel vuoto con l’intenzione di inginocchiarsi di fronte alla Madunina.
A pochi passi da piazza del Duomo, percorrendo l’intera Galleria Vittorio Emanuele II (una sosta per lo shopping e per osservare la splendida cupola da non perdere), si giunge a piazza della Scala. Il Teatro alla Scala è un eccellente esempio di architettura neoclassica. Nel 1776, l’architetto Giuseppe Piermarini progetta la sala principale del teatro, dopo che l’incendio dello stesso anno distrusse il Teatro Regio di Milano. Fu l’imperatrice Maria Teresa d’Austria a volere la costruzione del teatro, centro di interesse dell’aristocrazia dell’epoca. La pianta a forma trapezoidale e il portico ad antico uso di accesso alle carrozze sono le peculiarità più amate del teatro. Fu parzialmente distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, nel 1943 e ricostruito tre anni dopo, nel 1946. Tra il 2002 e il 2004, il Teatro alla Scala subì grandi interventi di restauro e l’ammodernamento di alcune strutture a opera dell’architetto svizzero Mario Botta.
Muovendosi a sudest da piazza della Scala e percorrendo via Olmetto, ci si ritrova in piazza Vetra, oggi luogo d’incontro di giovani studenti e lavoratori, ma un tempo palco di esecuzioni per stregoneria. Fino all’800, infatti, era la piazza di Milano adibita al pubblico ludibrio da parte dell’Inquisizione che appiccava i cosiddetti “roghi delle streghe” e di altri traditori della Fede. Le leggende sulle voci e sulle figure di donne che si aggirano silenziose sono molte e fanno parte del folklore della città.
Allontanandoci dal centro, ai confini del quartiere Isola, Milano sfoggia un recente complesso residenziale divenuto simbolo di modernità e avanguardia (Termotecnica in architettura), il Bosco Verticale. Una zona residenziale costituita da due palazzine inaugurate nel 2014 caratterizzate dalla presenza di più di duemila essenze arboree, tra fiori, arbusti e alberi. Nel 2015 il Bosco Verticale si è aggiudicato il premio come «grattacielo più bello e innovativo del mondo», secondo una classificazione del Council on Tall Buildings and Urban Habitat.